Durante la prima visita il gastroenterologo esegue l’anamnesi. Il medico raccoglie tutte le informazioni personali e familiari utili alla formulazione di una diagnosi. Ove il gastroenterologo sospetti si tratti di gastrite, prescriverà gli esami in grado di confermarne la presenza.
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Esami medici per la gastrite
Gastroscopia
La gastroscopia o endoscopia esofago-gastrica è l’esame d’elezione per confermare una diagnosi di gastrite. Essa, infatti, permette di esaminare visivamente le pareti interne dello stomaco e valutarne le condizioni.
L’ispezione visiva si realizza attraverso l’endoscopio, un tubo flessibile di diametro da 8 a 12mm dotato di una microcamera su una dell’estremità. L’endoscopio attraversa l’esofago, passa nello stomaco ed arriva al duodeno. L’esame visivo consente di valutare l’infiammazione delle pareti dello stomaco o eventuali alterazioni delle vie digestive.
L’esecuzione della gastroscopia prevede che il paziente osservi almeno otto ore di digiuno, astenendosi dall’assunzione di liquidi e cibi solidi.
La gastroscopia non è dolorosa; tuttavia di solito viene svolta con sedazione cosciente per una maggiore tranquillità del paziente. La durata di questo esame è di circa 30 minuti.
L’esame della Biopsia
Generalmente durante la gastroscopia il gastroenterologo provvede a prelevare un piccolo frammento di tessuto dello stomaco per l’esame istologico. Tale esame consente di accertare la presenza di Helicobacter Pylori o di approfondire altre problematiche non verificabili dalla sola ispezione visiva.
La radiografia esofago-stomaco-duodeno
In alcuni casi la gastroscopia è associata alla radiografia esofago-stomaco-duodeno. L’esame radiografico del sistema digerente è una radiografia dinamica. Essa prevede cioè l’assunzione di un mezzo di contrasto che, attraversando il sistema digerente, lo rende radiograficamente visibile. È possibile così valutare la morfologia e le funzioni delle prime vie digerenti.
L’esecuzione dell’esame prevede che il paziente osservi almeno otto ore di digiuno assoluto e che informi il radiologo su terapia farmacologiche in atto e su eventuali allergie.
Inoltre se si è gravidanza non è possibile sottoporsi a questa indagine.
Se esiste il sospetto di perforazione od occlusione gastro-intestinale si utilizzerà un mezzo di contrasto iodato e non bariato.
La durata dell’esame è di circa 15-20 minuti.
Esami per l’Helicobacter Pylori
Gli esami per individuare la presenza dell’Helicobacter Pylori sono:
Esame istologico
L’esame d’elezione per la ricerca dell’Helicobacter Pylori è l’esame istologico. Si effettua su un campione di tessuto prelevato con biopsia durante la gastroscopia. Si tratta quindi di un esame invasivo, ma è quello con il più alto grado di affidabilità.
Analisi del sangue
È un normale prelievo sanguineo teso alla ricerca di anticorpi dell’Helicobacter Pylori. Rapido e senza particolari controindicazioni questo esame ha una sensibilità che si aggira attorno all’80-95%.
Analisi delle feci
É un esame che prevede la raccolta di un piccolo campione di feci in un contenitore sterile con lo scopo di ricercare l’antigene specifico fecale per l’H. Pylori (HpSA). Il suo livello di sensibilità è pari al 95%.
L’analisi delle feci consente inoltre di monitorare l’efficacia della terapia antibiotica per l’eradicazione dell’H. PYLORI. Non prevedendo particolari preparazioni è fortemente indicata per anziani e bambini.
Breath Test o Urea Breath test
Il Breath test è un esame non invasivo sull’espirato. Il suo utilizzo permette di diagnosticare l’Helicobacter Pylori e di valutare l’efficacia della terapia.
L’esame richiede che il paziente esegua un primo soffio dentro un flaconcino per il controllo della composizione basale; al paziente viene poi somministrata l’urea marcata con un isotopo di carbonio non radioattivo 13C (pasticca sciolta in una bevanda); dopo 30 minuti esegue un secondo soffio in un altro flacone. Se nell’aria espirata è presente una certa quantità di anidride carbonica radiomarcata allora è possibile confermare l’Helicobacter Pylori.
Il paziente potrà effettuare il test solo dopo un digiuno di almeno 6 ore.
Qui è possibile consultare una revisione scientifica approfondita dell’affidabilità dei differenti esami diagnostici.