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Gastroprotettori e vitamina B12

I gastroprotettori possono causare carenza di vitamina B12 se assunti per periodi superiori ai due anni. È questo il risultato a cui è giunto uno studio pubblicato sul Journal of the American Medical Association (JAMA), secondo cui gli inibitori di pompa protonica (Lansox, etc.) e gli H2 antagonisti (Nizax, etc.) riducono l’assimilazione di vitamina B12[1]. I gastroprotettori, infatti, inibiscono il livello di acido dello stomaco che, invece, è necessario per l’assorbimento della vitamina B12.

In particolare, i ricercatori californiani dell’istituto Kaiser Permanente hanno confrontato i dati di due distinti gruppi: il primo, formato da 25.956 pazienti, aveva una carenza di vitamina B12, mentre il secondo, costituito da 184.199 pazienti, non aveva alcun deficit della medesima vitamina. Nel primo gruppo il 12% dei pazienti era in cura con inibitori di pompa da più di due anni e il 4.2% assumeva H2 antagonisti dallo stesso tempo. Nel secondo gruppo (nessuna carenza di vitamina B12), le percentuali erano invece significativamente più basse. Solo il 7,2% dei soggetti assumeva inibitori di pompa da più di due anni e solo il 3.2% era in trattamento con gli H2 antagonisti. Tali differenze suggeriscono che i soggetti in terapia da più di due anni con gastroprotettori sono maggiormente a rischio di deficit da vitamina B12.

I ricercatori, inoltre, hanno rilevato che:

  • maggiore è il dosaggio dei gastroprotettori, maggiore è il rischio di carenza vitaminica;
  • il rischio è maggiore per le donne e per i giovani;
  • il rischio diminuisce significativamente quando s’interrompe l’assunzione dei gastroprotettori.

Gastroprotettori e acido folico

L’utilizzo dei gastroprotettori può ridurre l’assorbimento dell’acido folico o vitamina B9. In particolare, uno studio su pazienti che assumevano farmaci H2 antagonisti (Ranitidina, etc.) e antiacidi ha evidenziato una diminuzione dei livelli ematici di acido folico[2]. La vitamina B9, infatti, ha bisogno di un PH gastrico acido per essere correttamente assorbita dall’organismo. Gli H2 antagonisti, gli antiacidi e gli inibitori di pompa diminuiscono l’acidità gastrica, interferendo con il suo regolare assorbimento.

La riduzione della vitamina B9 osservata nello studio è stata modesta. Tuttavia i ricercatori hanno osservato come un utilizzo dei gastroprotettori ad alto dosaggio, prolungato nel tempo e/o una dieta povera in folati, possano condurre ad una carenza rilevante di acido folico. Un elemento, quest’ultimo, essenziale per la salute delle donne in gravidanza, oltre che per la sintesi proteica e dell’emoglobina.

Gastroprotettori e vitamina B12: le raccomandazioni

Sulla base delle attuali evidenze scientifiche l’utilizzo prolungato dei gastroprotettori aumenta significativamente il rischio di deficit da vitamina B12. La carenza di tale vitamina può avere seri effetti sulla salute, come:

  • anemia;.
  • neuropatie e danno dei nervi;
  • demenza.

La carenza di vitamina B12 potrebbe quindi manifestarsi con sintomi come:
debolezza, astenia, pallore;
formicolii alle estremità degli arti;
difficoltà cognitive come perdita di memoria e pensiero annebbiato;
difficoltà motorie e problemi di equilibrio.

Alla luce del maggior rischio e dei possibili effetti da deficit di vitamina B12, i soggetti in terapia a lungo termine con gastroprotettori dovrebbero controllare il dosaggio di tale vitamina. Il livello di vitamina B12 è rilevabile attraverso analisi del sangue. Eventuali deficit di vitamina B12 possono essere corretti con l’utilizzo appropriato di integratori vitaminici. Inoltre è opportuno ricordare che maggiore è il dosaggio dei gastroprotettori, maggiore è il rischio di deficit. Ciò suggerisce la possibilità di ridurre il dosaggio dei gastroprotettori, tenendo conto delle specificità ed esigenze di ciascun paziente.

Bibliografia
Prof. Enrico Ricci
Prof. Enrico Ricci
Responsabile Gastroenterologia e endoscopia digestiva Ospedali privati – Forlì - già Primario della Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva presso gli ospedali di Forlì e Cesena - già Presidente nazionale della Società Italiana di Endoscopia digestiva (SIED).

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