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Ulcera: sintomi

L’ulcera peptica è una lesione che può interessare lo stomaco o il duodeno, causata dall’azione corrosiva dei succhi gastrici. Generalmente la mucosa gastroduodenale sopporta efficacemente il contatto con l’acido. Alcuni fattori, però, possono indebolirne le difese, causando ulcerazioni gastrointestinali. I sintomi dell’ulcera sono variabili e dipendono dalle caratteristiche della lesione. Tuttavia il sintomo più comune dell’ulcera gastrica e duodenale è il dolore epigastrico, cui possono associarsi diversi altri sintomi.

Ulcera peptica e dolore epigastrico

Il dolore epigastrico tipico dell’ulcera peptica è localizzato nella parte alta e centrale dell’addome, compresa tra le costole inferiori e l’ombelico. È caratterizzato da una sensazione di bruciore o mal di stomaco, in cui il dolore è simile a un crampo o ai “morsi della fame“. Sebbene sia comune a entrambi i tipi di ulcera, il dolore epigastrico ha manifestazioni cliniche diverse nell’ulcera duodenale e in quella gastrica.

Nell’ulcera duodenale il dolore epigastrico si verifica 2-3 ore dopo i pasti. Nell’ulcera gastrica, invece, il dolore occorre poco dopo i pasti, in genere dopo 15-30 minuti dal pasto[1].Durante la prima digestione (2-3 ore), infatti, il piloro gastrico è chiuso. L’acido gastrico rimane così bloccato nello stomaco e non può arrivare nel duodeno. Esso può quindi entrare in contatto solo con le ulcere dello stomaco. Tuttavia, dopo 2-3 ore, il piloro si riapre; i succhi gastrici raggiungono il duodeno e, toccando l’ulcera duodenale, provocano dolore epigastrico.

Inoltre il dolore dell’ulcera duodenale diminuisce con l’ingestione di cibo o l’utilizzo degli antiacidi, che invece peggiora quello dell’ulcera gastrica[2]. Per questa ragione l’ulcera duodenale può associarsi ad un aumento di peso, così come quella gastrica ad una perdita di peso. Tuttavia un’inspiegata perdita può essere un sintomo d’allarme, che richiede il consulto tempestivo del medico.

Va notato, infine, che, sebbene il dolore epigastrico si manifesti con un andamento che varia da persona a persona, il dolore dell’ulcera duodenale tende a svegliare il paziente durante la notte. Infatti il 50-80% dei pazienti con ulcere duodenali avverte dolore notturno, rispetto al solo 30-40% dei pazienti con ulcere gastriche e al 20-40% dei pazienti con dispepsia non ulcerosa.

Altri sintomi

L’ulcera peptica può inoltre causare i seguenti sintomi:

  • eruttazione;
  • gonfiore;
  • senso di sazietà precoce (intolleranza ai cibi grassi);
  • bruciore di stomaco;
  • nausea;
  • vomito;
  • fastidio al petto;
  • perdita o aumento di peso.

In linea generale i sintomi dell’ulcera duodenale insorgono diverse ore dopo l’assunzione di cibo, mentre quelli dell’ulcera gastrica poco dopo il pasto.

È importante notare che:

  • solo il 20-25% dei pazienti con segni di ulcera peptica risulta avere effettivamente l’ulcera;
  • le ulcere causate da antinfiammatori non steroidei (FANS) possono essere silenti, specialmente nei pazienti anziani.

Ulcera: quando preoccuparsi?

I sintomi d’allarme che richiedono un tempestivo consulto medico sono[2].

  • improvvisa comparsa dei sintomi (possibile perforazione dell’ulcera);
  • segni di sanguinamento (presenza di sangue nelle feci o nel vomito);
  • sintomi di anemia (stanchezza e fiato corto);
  • sazietà precoce;
  • calo ponderale (inspiegata perdita di peso);
  • progressiva disfagia (difficoltà di deglutizione);
  • odinofagia (deglutizione dolorosa);
  • vomito ricorrente;
  • storia familiare di cancro gastrointestinale.

Ulcera sanguinante: sintomi

I sintomi specifici dell’ulcera sanguinante sono[2]:

  • ematemesi, cioè rigurgito di sangue, di colore rosso brillante o scuro;
  • melena, cioè presenza di sangue nelle feci, che appaiono di colore scuro;
  • può presentarsi in modo intermittente nei giorni o ripetersi più volte nella stessa giornata;
  • ematochezia, cioè feci con presenza di sangue rosso brillante (eventualità rara);
  • affaticamento e dispnea (fiato corto) dovuti ad anemia da sanguinamento gastrointestinale.

Ulcera perforata: sintomi

I sintomi dell’ulcera perforata sono[3]:

  • improvvisa insorgenza di dolore addominale acuto e tagliente;
  • dolore generalizzato, che s’irradia verso la spalla e la schiena;
  • tendenza ad assumere posizione fetale per ridurre il dolore;
  • distensione e rigidità addominale;
  • gonfiore e senso di pienezza;
  • vomito;
  • tachicardia;
  • ipotensione ed estremità fredde (mani e piedi);
  • anuria, cioè mancanza di urina;
  • costipazione;
  • febbre.

La manifestazione clinica dei sintomi dell’ulcera perforante può essere suddivisa in tre fasi. Nella fase iniziale, entro 2 h dall’esordio, i sintomi caratteristici sono il dolore epigastrico, la tachicardia e l’estremità fredde. Nella seconda fase, tra le 2h e le 12 h, il dolore diventa generalizzato e peggiora durante il movimento. Qui i sintomi tipici sono la rigidità addominale e il dolore nel quadrante addominale inferiore destro. Nella terza fase, oltre le 12 h, possono essere evidenti sintomi di distensione addominale, febbre e ipotensione con collasso circolatorio acuto[3].

Ulcera esofagea: sintomi

Infine è necessario ricordare che l’ulcera può interessare anche l’esofago, dove può causare sintomi parzialmente sovrapponibili a quelli dell’ulcera peptica. I sintomi dell’ulcera esofagea, infatti, possono essere[4]:

  • dolore bruciante al petto o bruciore retrosternale;
  • disfagia;
  • odinofagia;
  • dolore che diminuisce mangiando o bevendo;
  • senso di pienezza;
  • nausea e vomito;
  • tosse secca;
  • sapore amaro in bocca.

Va notato che tali sintomi non necessariamente indicano la presenza di un’ulcera. In molti casi, infatti, essi potrebbero essere dovuti semplicemente alla malattia da reflusso gastroesofageo. D’altra parte alcuni pazienti affetti da ulcera esofagea non hanno alcuna manifestazione sintomatica.

Bibliografia
Prof. Enrico Ricci
Prof. Enrico Ricci
Responsabile Gastroenterologia e endoscopia digestiva Ospedali privati – Forlì - già Primario della Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva presso gli ospedali di Forlì e Cesena - già Presidente nazionale della Società Italiana di Endoscopia digestiva (SIED).

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