La malattia da reflusso gastroesofageo si ha quando l’esofago è esposto prolungatamente all’acido gastrico. Generalmente il cardias, cioè la valvola che separa l’esofago dallo stomaco, blocca la risalita dell’acido verso l’esofago. Talvolta però la valvola non riesce a contenere l’acido dello stomaco; i succhi gastrici risalgono così verso l’esofago che, privo di un adeguato rivestimento protettivo, subisce l’azione corrosiva dei succhi gastrici. L’esposizione dell’esofago all’acido causa la nota esofagite da reflusso, cui si associano i sintomi tipici del reflusso gastroesofageo come il bruciore di stomaco.
Generalmente i farmaci sono la terapia d’elezione per il reflusso e, chiunque ne soffra, sa quanto possano essere dei validi alleati per alleviarne i sintomi. È il caso dei gastroprotettori, divenuti i medicinali maggiormente prescritti per il reflusso. Tuttavia se alcuni farmaci curano l’esoafgite, altri potrebbero causarla o aggravarla. È quindi fondamentale conoscere quali farmaci evitare in caso di reflusso gastroesofageo.
![]() Scopri di più sul Nuovo farmaco per il reflusso gastroesofageo |
Reflusso: quali farmaci evitare?
I farmaci da evitare o a cui prestare attenzione qualora si soffra di reflusso gastroesofageo sono:
- Alendronato (Adronat®, Fosamax®, Bonasol®): l’acido alendronico è un principio attivo appartenente alla classe dei bifosfonati. È utilizzato per la prevenzione e il trattamento dell’osteoporosi. Il suo utilizzo può causare esofagite severa ed è controindicato in pazienti che abbiano distrurbi gastroesfagei;
- Tetracicline: sono un gruppo di antibiotici ad ampio spettro d’azione, utilizzati per il trattamento di molte infezioni batteriche. Sono utilizzate comunemente per il trattamento dell’acne, della rosacea e nella triplice terapia di eradicazione dell’Helicobacter Pylori. Appartengono a questo gruppo la Doxiciclina, la Eravaciclina, la Minociclina, la Omadaciclina e la Tetraciclina. I casi più frequenti di esofagite si associano all’utilizzo della Doxiciclina (Miraclin®, Bassado®), della Tetraciclina (Ambramicina®) e della Minociclina (Minocin®). Casi di esofagite sono statti riportati con minore frequenza anche a seguito dell’assunzione della Clindamicina (Dalacin®) e della Lincomicina (Lincomicin®), antibiotici appartenenti alla classe dei Lincosamidi;
- Cloruro di potassio (KCI- retard®): è un integratore minerale utilizzato in caso di carenza di potassio. Generalmente è prescritto quando si assumono farmaci come i diuretici o si hanno disturbi (vomito ripetuto, grave dissenteria) che possono ridurre i livelli di potassio. La sua somministrazione può avere un effetto irritante sulle pareti dell’esofago;
- Chinidina (Ritmocor®, Longachin®): è un farmaco utilizzato per il trattamento delle aritmie cardiache, che può indurre esofagite come documentato in letteratura medica;
- Antinfiammatori non steroidei (Fans): i Fans come ad esempio l’aspirina possono aggravare l’esofagite, soprattutto se assunti da pazienti affetti da reflusso e se ingeriti senza acqua;
- Ferro solfato (Ferrograd®, Tardyfer®): gli integratori a base di ferro solfato possono causare esofagite, poiché l’esposizione delle pareti dell’esofago al ferro solfato può portare ad un’erosione superficiale della mucosa esofagea;
- Acido ascorbico (vitamina C): casi di esofagite sono stati riportati anche a seguito di utilizzo di integratori di vitamina C, che potrebbe avere un effetto irritante sulla mucosa esofagea.
Reflusso e Farmaci: precauzioni per l’assunzione
Il danno esofageo dei farmaci sembrerebbe dipendere dalla durata dell’esposizione dell’esofago ai principi attivi dei farmaci. Infatti molti di questi, una volta ingeriti, si trasformano in soluzioni fortemente acide e irritanti. Ciò significa che maggiore è il tempo d’esposizione dell’esofago ai medicinali, maggiore è il danno esofageo. Il transito dei farmaci attraverso l’esofago dovrebbe quindi realizzarsi nel minor tempo possibile. I farmaci andrebbero quindi assunti:
- in posizione eretta, così da facilitarne il passaggio nell’esofago;
- con abbondante acqua, in grado di agevolarne il transito;
- durante la veglia, dal momento che la motilità dell’esofago è ridotta durante il sonno.
Reflusso: i farmaci che aumentano il reflusso
I farmaci finora trattati possono causare l’esofagite per la loro azione irritante sulla mucosa esofagea. Tuttavia esistono alcuni farmaci che hanno invece la capacità di aumentare il reflusso acido verso l’esofago. Essi, infatti, possono ridurre la pressione dello sfintere esofageo inferiore o la peristalsi esofagea , favorendo la risalita dei succhi gastrici verso l’esofago o riducendo la clearance esofagea. In questo caso i farmaci da evitare se si soffre di reflusso gastroesofageo sono:
- Calcio-antagonisti: sono un gruppo di farmaci utilizzati comunemente per l’ipertensione e i disturbi cardiovascolari;
- Benzodiazepine (Xanax®, Lexotan®, Tavor®): sono una classe di psicofarmaci, che ha effetti ansiolitici, sedativi, miorilassanti e anestetici;
- Anticolinergici: sono farmaci che bloccano i recettori dell’acetilcolina, utilizzati, ad esempio, per l’incontinenza urinaria, la broncopneumopatia cronico ostruttiva, gli spasmi gastrointestinali e le vertigini.
- Antidepressivi triciclici (amitriptilina, etc.): sono una classe di farmaci antidepressivi, utilizzati in casi selezionati per il trattamento di alcuni disturbi gastrointestinali funzionali. Tuttavia essi possono aumentare il reflusso;
- Oppioidi (codeina, etc.): i farmaci oppioidi, come quelli contenenti idrocodone, possono ridurre la peristalsi esofagea;
- terapia ormonale sostitutiva;
- Teofilina (Theo-Dur®): è un principio attivo appartenente alla famiglia delle xantine, utilizzato per il trattamento dei disturbi del respiro associati ad asma, bronchite cronica, enfisema e altre malattie polmonari. La teofilina, presente anche in alimenti come il cioccolato, diminuisce il tono dello sfintere esofageo, favorendo il reflusso gastroesofageo.
![]() Scopri la nostra guida Reflusso gastroesofageo: rimedi naturali |