giovedì, Ottobre 10, 2024
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Rigurgito acido notturno

Uno dei sintomi più comuni della malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) è il rigurgito acido notturno, cioè il reflusso di succhi gastrici lungo l’esofago durante le ore notturne. La posizione supina, infatti, favorisce la risalita di acido, con un conseguente aggravamento dei sintomi del reflusso e una maggiore probabilità di complicazioni a lungo termine.

Reflusso notturno: cause

Generalmente il reflusso gastroesofageo si associa a una scarsa qualità del sonno, talvolta all’insonnia. Durante il riposo, infatti, gli adattamenti fisiologici del corpo prolungano e intensificano gli episodi di reflusso. In particolare un recente studio ha chiarito le cause del reflusso notturno, evidnezoando che[1]:

  • la riduzione della deglutizione durante il sonno diminuisce la fisiologica spinta dell’acido verso il basso; la deglutizione, infatti, attiva la peristalsi esofagea: l’esofago si contrae, spingendo o mantenendo i succhi gastrici nello stomaco;
  • la diminuzione della salivazione favorisce una maggiore acidità gastrica; la saliva, infatti, aiuta a neutralizzare l’acidità dello stomaco; tuttavia il sonno ne rallenta la produzione;
  • la minore forza di gravità favorisce il reflusso d’acido verso l’alto; durante il sonno, infatti, si è sdraiati e ciò riduce l’effetto della forza di gravità, che trattiene i succhi gastrici nello stomaco.

La combinazione di questi fattori può favorire il rigurgito acido notturno, consentendo ai succhi gastrici di rimanere nell’esofago o nelle vie aeree superiori più a lungo, con sintomi più intensi e complicazioni potenzialmente più serie.

Reflusso notturno: sintomi

I sintomi del reflusso notturno possono essere:

  • bruciore;
  • rigurgito acido improvviso;
  • sapore amaro in bocca;
  • dolore al petto;
  • disfagia o difficoltà di deglutizione;
  • tosse e muco;
  • acidità in gola;
  • mal di gola;
  • raceudine e bisogno di schiarirsi frequentemente la voce;
  • orecchie tappate;
  • congestione nasale;
  • fiato corto;
  • insonnia;
  • senso di soffocamento.

Rigurgito acido notturno e soffocamento

In alcuni casi i pazienti affetti da reflusso notturno riferiscono risvegli improvvisi dovuti a mancanza d’aria. Il rigurgito acido notturno, infatti, può causare un fastidioso senso di soffocamento, causato da meccanismi distinti, talvolta sinergici tra loro. Durante il sonno, infatti, l’acido risale dallo stomaco lungo l’esofago e può arrivare fino alle vie aeree superiori. In questa sede il senso di soffacamento da reflusso può avere cause diverse, a seconda di quale sia l’organo esposto all’acido gastrico.

Una prima causa del soffocamento da reflusso è il contatto della laringe con l’acido dello stomaco. Il rigurgito acido notturno, infatti, può causare un laringospasmo, cioè una contrazione involontaria dei muscoli laringofaringei, tesa a proteggere le vie respiratorie dall’insulto acido. La contrazione della muscolatura laringofaringea determina infatti la chiusura temporanea della glottide, che isola le vie respiratorie, seppur parzialmente, dell’azione corrosiva dell’acido. Tuttavia ciò limita il passaggio d’aria, causando il senso di soffocamento riferito dai pazienti.

Una seconda causa della mancanza d’aria da reflusso è invece l’esposizione dei bronchi all’acido dello stomaco. In questo caso il rigurgito acido notturno può causare un broncospasmo, cioè una contrazione dei bronchi che impedisce all’acido di entrare nei polmoni. Il riflesso protettivo bronchiale riduce quindi il volume d’aria polmonare, causando affanno e fiato corto, talvolta asma [2].

Un’ultima causa ipotizzata del senso di soffocamento da reflusso è l’esposizione dei seni nasali all’acido. Alcuni studi, infatti, hanno evidenziato come il rigurgito notturno possa arrivare a toccare le cavità nasali, creando congestione e difficoltà respiratoria[3]. L’ostruzione nasale potrebbe inoltre essere una delle ragioni dei frequenti episodi di apnea, osservati nei pazienti affetti da reflusso. La ricerca, infatti, ha evidenziato una relazione significativa tra la MRGE e la sindrome da apnea ostruttiva del sonno (OSA)[4], una condizione caratterizzata dalla frequente sospensione del respiro durante il riposo. Tale condizione provoca risvegli improvvisi dovuti da un’incombente senso di soffocamento.

I farmaci per il reflusso notturno

Generalmente i farmaci per il reflusso notturno sono:

  • inibitori di pompa protonica – IPP (omeprazolo, lansoprazolo, etc.);
  • H2 antagonisti (ranitidina, famotidina, etc.)
  • antiacidi (idrossido di magnesio, carbonato di calcio);
  • protettori meccanici della mucosa (sodio alginato).

I gastroprotettori IPP o gli H2 antagonisti mirano a ridurre la produzione di acido gastrico nello stomaco, così da rendere meno acido il reflusso. L’efficacia degli IPP sul reflusso notturno è limitata ed anche l’utilizzo di una seconda dose prima della cena riduce solo modestamente i suoi sintomi. Nei casi di rigurgito notturno l’aggiunta di un H2 antagonista, prima della cena, sembrerebbe migliorare i sintomi notturni. Una meta-analisi di otto studi, sebbene di piccole dimensioni, ha infatti evidenziato come l’associazione di un H2 antagonista all’inibitore di pompa protonica riduca il livello di acidità gastrica durante la notte[5].

Ricorda, inoltre, che alcuni farmaci, sopratutto se utilizzati nelle ore serali, possono aggravare il reflusso. Presta attenzione all’utilizzo dei seguenti farmaci:

  • anticolinergici;
  • antidepressivi triciclici (ADT);
  • calcio antagonisti;
  • antinfiammatori non steroidei (FANS).

Rigurgito acido notturno: rimedi naturali

L’utilizzo di opportuni accorgimenti può aiutare nella gestione del reflusso notturno. Ecco alcuni rimedi naturali per il rigurgito acido notturno:

  • dormi con la testa alta, aggiungendo un cuscino o riducendo l’altezza dei piedi del letto;
  • dormi sul lato sinistro; poggiare il peso sul fianco sinistro, infatti, può ridurre il reflusso;
  • fai pasti più piccoli e frequenti (5 pasti al giorno);
  • preferisci cibi magri, ricchi di fibre e di origine vegetale;
  • evita cibi grassi, fritti, acidi, speziati e piccanti;
  • mastica il cibo a lungo;
  • attendi almeno 3 ore prima di sdraiarti;
  • mantieni una posizione eretta dopo il pasto;
  • perdi peso;
  • smetti di fumare;
  • evita il consumo di alcolici.

Infine alcune pratiche, come la respirazione diaframmatica, possono ridurre i sintomi de reflusso notturno. Essa, infatti, permette di rafforzare la muscolatura del diaframma, aumentandone il tono a riposo. Un diaframma maggiormente tonico può supportare la chiusura dello sfintere esofageo durante il riposo notturno.

Bibliografia
Prof. Enrico Ricci
Prof. Enrico Ricci
Responsabile Gastroenterologia e endoscopia digestiva Ospedali privati – Forlì - già Primario della Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva presso gli ospedali di Forlì e Cesena - già Presidente nazionale della Società Italiana di Endoscopia digestiva (SIED).

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