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Gastrite: quando preoccuparsi

La gastrite è un’infiammazione della mucosa gastrica, che può essere asintomatica o dare sintomi aspecifici di tipo dispeptico. Le sue manifestazioni più comuni, infatti, sono il dolore epigastrico, il senso di pienezza e gonfiore dopo i pasti, la nausea e il vomito. Tuttavia questi sintomi possono associarsi ad altre manifestazioni, che possono invece suggerire la presenza di patologie più gravi. In questo articolo ci occuperemo del “quando preoccuparsi per la gastrite“, chiarendo quali sono i sintomi che richiedono un tempestivo consulto medico.

Gastrite: quando andare dal medico

In linea generale è importante andare dal proprio medico se i sintomi da indigestione come il dolore epigastrico o il senso di pienezza dopo i pasti durano da più di una settimana, peggiorano o tendono a ripresentarsi. È invece raccomandabile consultare tempestivamente il proprio medico, evitando deleterie procrastinazioni, se ai sintomi della gastrite si associano[1]:

  • riduzione involontaria del peso corporeo;
  • perdita dell’appetito;
  • anemia;
  • senso di pienezza dopo un pasto molto piccolo;
  • difficoltà a deglutire (disfagia);
  • deglutizione dolorosa (odinofagia);
  • pregressa neoplasia esofago-gastrica;
  • pregressa ulcera peptica;
  • storia familiare di cancro del tratto gastrointestinale;
  • linfoadenopatia (ingrossamento palpabile dei linfonodi);
  • età superiore ai 45[2]-55 anni[1].

Questi fattori suggeriscono la presenza di patologie più gravi della gastrite. Essi richiedono quindi rapidi approfondimenti diagnostici per escludere la presenza di ulcera peptica, tumori e altre condizioni patologiche del tratto digerente superiore.

Gastrite: quando andare in ospedale

I fattori appena descritti richiedono di eseguire in tempi brevi esami diagnostici (ad es. la gastroscopia) per escludere malattie che, seppur gravi, non pongono un rischio immediato per il paziente. Alcuni sintomi suggeriscono invece la presenza di condizioni acute, che mettono a rischio la salute del paziente nel breve termine e per le quali è necessario intervenire in regime d’urgenza. In particolare è raccomandabile andare in ospedale in caso di[3]:

  • ematemesi (si vomita sangue rosso vivo) o di vomito caffeano (il vomito sembra caffè macinato);
  • melena (feci nere, catramose ed estremamente maleodoranti che indicano la presenza di un’emorragia gastrointestinale superiore);
  • forte dolore addominale o al torace con esordio improvviso.

Tali sintomi possono associarsi ad altre manifestazioni come:

  • astenia (stanchezza improvvisa);
  • ipotensione;
  • senso di stordimento;
  • tachicardia;
  • dispnea (respiro affannoso);
  • pallore cutaneo;
  • sudorazione a freddo;
  • nausea e vomito.

Tali sintomi possono supportare la diagnosi clinica di condizioni gravi. È quindi fortemente raccomandato andare in ospedale il più presto possibile.

Bibliografia
Prof. Enrico Ricci
Prof. Enrico Ricci
Responsabile Gastroenterologia e endoscopia digestiva Ospedali privati – Forlì - già Primario della Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva presso gli ospedali di Forlì e Cesena - già Presidente nazionale della Società Italiana di Endoscopia digestiva (SIED).

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