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Zenzero in gravidanza

Generalmente si tende a pensare che ciò che è naturale è anche sicuro. Tale convinzione fa si che i prodotti a base di erbe siano sempre più utilizzati per una molteplicità di disturbi, inclusi quelli che potrebbero presentarsi durante la gravidanza. Tuttavia si trascura che i prodotti erboristici, così come i medicinali, ottengono un certo effetto influenzando i meccanismi biologici causa del disturbo. Anche le erbe medicinali possono quindi avere effetti collaterali. L’utilizzo dei prodotti naturali durante la gravidanza dovrebbe quindi basarsi sull’evidenza e ispirarsi a un ragionevole principio di cautela. In questo articolo ci occuperemo dell’uso dello zenzero in gravidanza, evidenziandone i benefici e le possibili controindicazioni.

Zenzero in gravidanza: i benefici

Generalmente lo zenzero è utilizzato per ridurre la nausea e il vomito durante la gravidanza. Le sue proprietà antiemetiche e anti-nausea, infatti, sono note nella medicina tradizionale e supportate dalla ricerca scientifica.

In uno studio randomizzato lo zenzero ha mostrato di essere efficace quanto i farmaci anti-nausea, ma con meno effetti collaterali. In particolare 170 donne gravide, con sintomi di nausea e vomito, sono state divise in due gruppi, A e B. Nel gruppo A, le pazienti hanno ricevuto per 7 giorni una compressa di estratto di zenzero da 500mg, 2 volte al giorno. Nel gruppo B, le donne hanno invece ricevuto 1 capsula da 50mg di dimenidrato (Xamamina), 2 volte al giorno. Inaspettatamente, lo zenzero si è rivelato efficace quanto il dimenidrato, utilizzato per la nausea e il vomito in gravidanza, ma con meno effetti collaterali[1].

Un ulteriore studio ha confermato l’efficacia dello zenzero a un dosaggio uguale a quello summenzionato, ma somministrato diversamente. La somministrazione di una capsula da 250mg, 4 volte al giorno per 4 giorni, ha dimostrato di essere maggiormente efficace rispetto alla somministrazione del placebo[2]. Tale dosaggio si è rivelato efficace anche nel caso di iperemesi gravidica, una condizione caratterizzata da vomito non controllato, disidratazione e perdita di peso[3].

Infine lo zenzero ha dimostrato di avere un’efficacia pari a quella della vitamina B6, spesso somministrata per ridurre la nausea e il vomito da gravidanza. Uno studio, infatti, ha evidenziato che l’assunzione giornaliera di 1gr di zenzero o di 75mg di vitamina B6, per tre settimane, è parimenti efficace nel trattamento dei sintomi gravidici[4].

Zenzero in gravidanza: controindicazioni

Innanzitutto l’utilizzo dello zenzero durante la gravidanza non è associato a malformazioni del feto. Uno studio norvegese su 68.522 donne ha dimostrato come l’utilizzo della spezia non si associ a malformazioni congenite[5]. Altri studi mostrano, inoltre, che il numero dei casi di malformazioni tra le madri che assumono lo zenzero è uguale a quello delle donne che non lo utilizzano[6].

Nello studio norvegese, lo zenzero non è inoltre associato a natimortalità (parto di feto morto), ridotto peso alla nascita e parto prematuro. Tuttavia in uno studio retrospettivo su 630 madri in attesa l’utilizzo dello zenzero è associato a una più corta età gestazionale (prematurità) e a una minore circonferenza cranica del bambino alla nascita[7].

L’uso dello zenzero può avere controindicazioni diverse a seconda del periodo della gravidanza. Nel primo trimestre il suo utilizzo può causare causare secchezza delle fauci, disidratazione o peggioramento della nausea[7]. Durante il secondo e il terzo trimestre esso è invece associato a sanguinamento vaginale[8], dovuto verosimilmente al suo effetto anti-aggregante. La spezia, inoltre, può influenzare il metabolismo del testosterone nel feto[9], fondamentale per lo sviluppo embrionale. Tuttavia sono necessari ulteriori studi per chiarire quali siano gli effetti reali sull’embrione.

È bene ricordare, inoltre, che l’utilizzo dello zenzero può interferire con il metabolismo di alcuni farmaci come l’insulina, la metformina e la nifedipina, assunti in caso di diabete gestazionale e ipertensione gravidica.

Alla luce di tali evidenze è consigliabile assumere lo zenzero in gravidanza solo se necessario, in quantità e per periodi limitati. Va notato, inoltre, che le evidenze disponibili circa le sue possibili controindicazioni provengono da studi osservazionali che, sebbene indicativi, devono essere interpretati con cautela.

Come usare lo zenzero in gravidanza?

La dose raccomandata sulla base dell’evidenza scientifica è di 1000mg al giorno per il trattamento di nausea e vomito. Tale quantità può essere ripartita in due compresse da 500mg ciascuna o 4 capsule da 250mg. Nel caso in cui non si assumano compresse, è utile sapere che, sulla base di uno studio, la quantità di 1000mg equivale a:
1 cucchiaino (5 grammi) di zenzero fresco grattugiato o 1/2 cucchiaino (2 ml) di estratto liquido o 4 tazze (950 ml) di tisana o 2 cucchiaini (10 ml) di sciroppo o due pezzi da 2,5 cm di zenzero disidrato[10].

Bibliografia
Prof. Ludovico Abenavoli
Prof. Ludovico Abenavoli
Professore associato di Malattie dell’Apparato Digerente - Dipartimento Scienze della Salute, Università “Magna Graecia” di Catanzaro - A.O.U. Renato Dulbecco di Catanzaro

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