Negli ultimi anni il mercato dei probiotici è cresciuto vertiginosamente, portando ad una grande disponibilità di integratori, spesso disorientante per il consumatore finale. In questo articolo chiariremo quindi come scegliere i probiotici, evidenziando i criteri fondamentali per la scelta di un valido integratore probiotico.
Probiotici: come sceglierli
Di seguito riportiamo i criteri fondamentali per orientarsi su come scegliere i probiotici.
Indicazioni del probiotico
Nonostante i probiotici siano spesso considerati la panacea di tutti i mali, la ricerca scientifica ha evidenziato effetti benefici solo rispetto a particolari condizioni di salute. Il loro utilizzo, infatti, può essere efficace1, ad esempio, per la diarrea, il colon irritabile, la colite ulcerosa o l’eczema. Inoltre una nuova revisione2 ha mostrato come il loro uso possa migliorare la salute intestinale, immunitaria e vaginale. Tuttavia per molte altre condizioni la ricerca non ancora ha prodotto chiare prove a sostengo del loro utilizzo, fornendo indicazioni contraddittorie o smentendo del tutto la loro efficacia.
Quando devi scegliere un probiotico, considera quindi per quale condizione vuoi assumerlo e se essa rientra tra le indicazioni di utilizzo dei probiotici. Ricorda che i probiotici non funzionano per ogni malattia. Chiediti quindi se ci sono prove scientifiche che ne supportino l’utilizzo per la tua specifica condizione di salute.
Tipo di probiotico
Spesso quando si parla di probiotici si tende a considerarli come un insieme indifferenziato di microrganismi dalle innumerevoli proprietà benefiche. In realtà la categoria dei probiotici include svariati ceppi batterici, con effetti diversi tra loro. La ricerca scientifica ha infatti mostrato come gli effetti dei probiotici su particolari disturbi di salute dipendano strettamente dal tipo di ceppo batterico utilizzato3.
Quando devi scegliere un probiotico, considera quindi se il ceppo o la combinazione di ceppi presenti nell’integratore sono indicati per la tua condizione di salute. In altre parole, una volta chiarito che i probiotici possono aiutarti con il tuo disturbo, è necessario che tu scelga i giusti ceppi per la tua condizione. La scelta di ceppi non validati o di combinazioni aspecifiche, non supportate dalla ricerca scientifica, è infatti una delle più frequenti cause d’insuccesso della terapia probiotica.
Dosaggio
I probiotici per poter essere efficaci devono essere in grado di arrivare nell’intestino e di moltiplicarvisi. Essi, infatti, devono superare “indenni” la barriera acida dello stomaco, che tende a ridurne drasticamente la concentrazione4. Inoltre, una volta giunti nell’intestino in una quantità sufficiente, i probiotici devono essere in grado di proliferare e interagire con il microbioma intestinale. Ciò significa che gli integratori probiotici devono contenere microrganismi vivi e attivi, in quantità elevate.
Quando devi scegliere un probiotico, leggine quindi attentamente l’etichetta per verificare che:
- siano utilizzati microrganismi vivi;
- la carica microbica sia maggiore di 3mld (3 x 109 CFU) per ogni ceppo utilizzato.
Va notato, tuttavia, che le modalità di conservazione e le caratteristiche d’incapsulazione possono influenzare significativamente l’effettivo dosaggio degli integratori, a prescindere da quello dichiarato dal produttore.
Innanzitutto gli integratori possono contenere i probiotici in forma liofilizzata (bustine, capsule o compresse) o fresca (fiale oro-solubili o gocce). Nel primo caso essi possono essere conservati a temperatura ambiente, mentre nel secondo caso è invece necessario conservarli in frigo, anche durante il loro trasporto. L’interruzione prolungata della catena del freddo può infatti ridurre significativamente la quantità di organismi vivi. Tuttavia anche nel caso in cui i probiotici siano liofilizzati è necessario conservarli in un luogo fresco e asciutto, al riparo da calore e umidità.
Va notato, inoltre, che alcune tecnologie d’incapsulazione possono limitare l’effetto battericida dell’acido gastrico sui probiotici5. Modalità gastroprotette, come la microincapsulazione, possono infatti isolare i batteri dall’insulto acido, consentendogli di arrivare “incolumi” nell’intestino.
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Durata di somministrazione
Spesso i probiotici sono utilizzati per pochi giorni come rimedio estemporaneo per la diarrea. Tuttavia essi per essere realmente efficaci devono essere utilizzati per periodi di tempo relativamente lunghi. Sebbene non esistano chiare linee guida al riguardo e i tempi di somministrazione possano variare a seconda della condizione da trattare, la somministrazione dei probiotici dovrebbe protrarsi per almeno 40 giorni.
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Ingredienti supplementari
La combinazione di sostanze nutraceutiche o di prebiotici ai probiotici può aumentare i benefici degli integratori. I prebiotici, ad esempio, sono sostanze non digeribili dall’organismo e utilizzate come nutrimento dai batteri, in grado di favorire selettivamente la crescita e l’attività dei probiotici. Inoltre l’associazione dei nutraceutici ai probiotici può migliorare la loro efficacia6, sebbene sia necessario valutare le combinazioni caso per caso.
La presenza di nutraceutici o di prebiotici può quindi essere un fattore ulteriore da considerare per orientarsi su come scegliere i probiotici.
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Probiotici: come sceglierli
Per scegliere un probiotico:
- valuta se l’suo dei probiotici è indicato per il tuo disturbo;
- scegli un integratore che abbia un ceppo o una combinazione di ceppi batterici efficaci per il tuo disturbo;
- verifica che nell’integratore siano presenti microrganismi vivi;
- scegli integratori con carica microbica > 3mld per ceppo;
- fai attenzione alle modalità di conservazione, anche durante il trasporto; in caso di probiotici in forma fresca deve essere garantita la catena del freddo;
- preferisci integratori che utilizzino forme d’incapsulazione gastroprotette;
- considera eventuali ingredienti supplementari come i prebiotici e i nutraceutici.
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