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Traumi infantili e colon irritabile

Negli ultimi decenni la ricerca scientifica ha evidenziato come i traumi psicologici vissuti in tenera età si associno ad una maggiore prevalenza di disturbi gastrointestinali funzionali, come la sindrome dell’intestino irritabile (o irritable bowel syndrome IBS). Tali disturbi si definiscono “funzionali” per l’assenza di lesioni organiche accertabili strumentalmente. I loro sintomi, infatti, non sono chiaramente riconducibili ad alcuna anomalia organica rilevabile. Tuttavia essi possono essere influenzati da fattori di ordine psicologico, come lo stress acuto, tipico delle esperienze traumatiche. In questo articolo ci occuperemo in particolare dello stress precoce, approfondendo la relazione tra i traumi infantili e il colon irritabile.

Colon irritabile e stress

Diversi studi hanno rivelato il legame tra stress e colon irritabile. I fattori di stress psicosociali, infatti, possono predisporre allo sviluppo dell’IBS o aggravarne i sintomi[1]. Alcune ricerche, ad esempio, hanno messo in evidenza come l’IBS sia più diffusa tra le persone disoccupate, non sposate e con redditi più bassi[2]. Altri studi hanno invece mostrato come circa 1/3 dei soggetti con IBS sia affetto da distrubo da stress post-traumatico (PTSD)[3]. Tale condizione può svilupparsi in seguito a un’esperienza fortemente traumatica, in grado di provocare sintomi psicologici e fisici. Le persone affette da PTSD, infatti, possono soffrire d’ansia, depressione, rabbia e insonnia, oltre a condizioni fisiche, come l’emicrania o il colon irritabile. Il rischio di IBS, ad esempio, aumenta tra le donne veterane con diagnosi di PTSD o tra i militari, dopo il loro spiegamento in guerra[4].

Colon irritabile e traumi infantili

Fino ad ora si è osservato come lo stress acuto in età adulta possa influenzare la sindrome dell’intestino irritabile. Tuttavia un ruolo ancor più significativo sembrerebbe essere quello giocato dallo stress in tenera età, cioè dai traumi infantili. Una ricerca, infatti, ha evidenziato come traumi generali, abusi emotivi, fisici e sessuali durante l’infanzia siano riportati più frequentemente dai pazienti con IBS rispetto ai soggetti di controllo sani[5].

In particolare lo studio ha evidenziato che:

  • il 78.5% dei pazienti con IBS ha riferito traumi generali rispetto al 62.3% dei soggetti di controllo;
  • il 60,6% dei pazienti con IBS ha riportato episodi di punizione fisica rispetto al 49.2% dei soggetti di controllo;
  • il 54,9% dei pazienti con IBS ha riferito abusi emotivi rispetto al 27,0% dei soggetti di controllo;
  • il 31,2% dei pazienti con IBS ha riferito abusi sessuali rispetto al 17,9% dei soggetti di controllo.

Tali differenze sono state osservate prevalentemente nelle donne. È importante notare, inoltre, che l’abuso emotivo è risultato essere il più forte predittore per lo sviluppo dell’IBS, sebbene possa sembrare apparentemente il meno dannoso.

Va notato, inoltre, che alcune singole domande del questionario utilizzato nella ricerca hanno mostrato un’associazione significativa con l’IBS. In altre parole, coloro che rispondevano positivamente a tali domande avevano una maggiore probabilità di soffrire di colon irritabile. Tra queste, quelle maggiormente associate all’IBS attenevano l’abuso sessuale, il sentirsi ignorati o come se non si contasse (si veda tab. 1).

Domande Odds Ratio In caso di risposta positiva alla domanda, la probabilità (odds) di avere l’IBS è superiore del..
Hai mai assistito a violenze verso gli altri, compresi i membri della famiglia?2.08108%
Qualcuno nella tua famiglia ha mai sofferto di malattie mentali o psichiatriche o ha avuto un “esaurimento nervoso”?2.27127%
Sei stato spesso denigrato o ridicolizzato?2.26126%
Sei stato spesso ignorato o ti è stato fatto credere di non contare?3.08208%
La maggior parte delle volte sei stato trattato in modo freddo e indifferente o ti è stato fatto sentire come se non fossi amato?2.64164%
I tuoi genitori o tutori spesso non sono riusciti a capire te o le tue esigenze?2.51151%
Sei mai stato costretto o obbligato a toccare un’altra persona in una parte intima o privata del suo corpo?2.92192%
Qualcuno ha mai avuto rapporti genitali con te contro la tua volontà?4.05305%
Tab. 1 – adattata da: Association between Early Adverse Life Events and Irritable Bowel Syndrome

Va notato, infine, che i traumi infantili si associano a una maggiore severità dei sintomi del colon irritabile e ad un maggior rischio di sviluppare disturbi somatici oltre l’IBS.

Traumi infantili familiari e colon irritabile

Nell’ambito dei possibili traumi infantili è importante osservare come la ‘famiglia’ possa essere una fonte di stress per il bambino. La ricerca cui abbiamo accennato in precedenza ha infatti evidenziato che:

  • il 47% dei pazienti con IBS ha vissuto l’esperienza del divorzio o della separazione dei genitori o della loro morte rispetto al 36% dei soggetti di controllo;
  • il 18% aveva genitori o caregiver primari con problemi di alcolismo o abuso di droghe rispetto al 13% dei soggetti di controllo;
  • il 35% dei pazienti ha riferito che i loro genitori o tutori spesso non riuscivano a capirli o a comprendere le loro esigenze rispetto al 14% dei soggetti di controllo.

Traumi infantili e colon irritabile: il meccanismo biologico

Generalmente il legame tra traumi infantili e colon irritabile non è accettato unanimemente, se non altro, per la difficoltà nello spiegare come un fattore di ordine psicologico, il trauma, possa portare allo sviluppo di una condizione fisica, come l’IBS. Molte delle spiegazioni avanzate, infatti, sono solo ipotetiche o debolmente supportate dall’evidenza. Tuttavia un recente studio pubblicato su Nature Communications sembrerebbe avere chiarito il meccanismo biologico, che lega i traumi precoci al colon irritabile[6].

Gli autori dello studio, condotto presso la Baptist University di Hong Kong, hanno ricreato una situazione di stress infantile utilizzando topi appena nati, separati dalla propria madre per 3 ore al giorno. La separazione neonatale materna, infatti, è ampiamente utilizzata negli studi di laboratorio per valutare gli effetti biologici dello stress vissuto in tenera età.

I ricercatori hanno così scoperto che nell’intestino dei topi si registrava un aumento anomalo del fattore di crescita nervoso (o Nerve Growth Factor – NGF), la proteina, scoperta da Rita Levi-Montalcini coinvolta nello sviluppo del sistema nervoso. L’aumento di NGF favoriva, a sua volta, la crescita e la proliferazione delle cellule staminali intestinali, che successivamente causavano un aumento (di circa il 50%) delle cellule enterocromaffine, responsabili della produzione di serotonina. I topi separati dalle loro madri finivano così con l’avere un’eccessiva quantità di serotonina nell’intestino, da cui, come è noto, possono dipendere i sintomi del colon irritabile. La maggiore secrezione di serotonina, infatti, ha portato i ratti a sviluppare ipersensibilità viscerale, causa del dolore addominale tipico dell’IBS e altri sintomi, come la diarrea.

I ricercatori hanno inoltre osservato come anche nei pazienti che soffrono di colon irritabile con predominanza di diarrea si osservi una significativa correlazione tra NGF e serotonina, che risultano aumentati, rispettivamente, di circa il 30% e il 75% rispetto ai soggetti sani. Ciò evidenzia come il legame tra NGF e serotonina, emerso sul modello animale, sia rilevante anche negli esseri umani. Basti pensare che l’efficacia di alcuni farmaci utilizzati per la sindrome dell’intestino irritabile deriva proprio dalla loro azione antagonista sulla serotonina.

Stress e colon irritabile: possibili cure

Uno degli aspetti più interessanti della ricerca condotta ad Hong Kong è che i topi che hanno sperimentato lo stress nella prima infanzia hanno continuato a sviluppare sintomi simili all’IBS per tutta la vita, suggerendo come i traumi infantili, come l’abbandono o l’abuso, possano avere gravi conseguenze sulla salute per tutta la vita.

Tuttavia i ricercatori hanno osservato come la somministrazione di uno specifico anticorpo bloccante l’NGF sia in grado di modificare gli effetti biologici e clinici dello stress precoce. Esso, infatti, non solo ha ridotto la densità delle cellule staminali intestinali e di quelle enterocromaffine, ma ha anche causato la scomparsa completa dei sintomi dell’IBS nei topi oggetto dell’esperimento. Ciò apre la strada a nuove possibilità terapeutiche, in cui l’NGF potrebbe rappresentare un nuovo bersaglio per la cura del colon irritabile. Tuttavia sono necessari ulteriori studi prima di poter arrivare ad un eventuale raccomandazione terapeutica.

Va notato, infine, che il legame tra traumi infantili e colon irritabile potrebbe essere mediato da ulteriori meccanismi biologici, oltre quello proposto dai ricercatori cinesi. Altre ricerche, infatti, hanno evidenziato il ruolo delle alterazioni del microbiota intestinale[7] o l’impatto dei traumi infantili sull’espressione genica. Tali meccanismi potrebbero rivelare ulteriori bersagli terapeutici, come il microbiota o le alterazioni epigenetiche, perseguibili anche attraverso interventi non farmacologici. Vale la pena ricordare, ad esempio, come il microbiota possa essere modulato attraverso la dieta, l’utilizzo di specifici probiotici e il trapianto fecale, così come la psicoterapia sia in grado, sorprendentemente, di invertire le alterazioni epigenetiche che si associano al trauma[8]. Potrebbe essere quest’ultima una delle ragioni biologiche per le quali gli interventi psicologici si rivelano spesso efficaci nel trattamento del colon irritabile.

Bibliografia
Prof. Ludovico Abenavoli
Prof. Ludovico Abenavoli
Professore associato di Malattie dell’Apparato Digerente - Dipartimento Scienze della Salute, Università “Magna Graecia” di Catanzaro - A.O.U. Renato Dulbecco di Catanzaro

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