Molte persone usano i probiotici, impropriamente chiamati “fermenti lattici”, per riequilibrare la flora intestinale dopo la terapia antibiotica. Gli antibiotici, infatti, eliminano indistintamente i batteri “buoni e cattivi”, causando effetti collaterali come la diarrea. Nella prassi clinica si consiglia quindi di assumere i probiotici durante la terapia con gli antibiotici. Essi, infatti, dovrebbero riequilibrare le alterazioni della flora intestinale, rimpiazzando i “batteri buoni”, uccisi dagli antibiotici. In questo articolo ci occuperemo della relazione tra antibiotico e fermenti lattici, chiarendo quando prenderli e quali siano quelli migliori.
Antibiotico e fermenti lattici
Negli anni molti studi hanno mostrato come l’uso dei probiotici possa prevenire la diarrea associata all’uso di antibiotici (AAD). I fermenti lattici, infatti, sono ormai considerati un’insostituibile rimedio per gli effetti collaterali degli antibiotici. Tuttavia non sempre è chiaro quando prenderli. Di seguito illustreremo le line guida sull’utilizzo più efficace dei probiotici in caso di terapia antibiotica.
Fermenti lattici dopo la cura antibiotica?
Generalmente si consiglia l’uso dei probiotici dopo aver concluso il ciclo di antibiotici o, nel caso in cui si utilizzino durante la terapia antibiotica, di proseguire la loro somministrazione. La ragione è che l’uso dei fermenti lattici durante la cura antibiotica servirebbe solo a prevenire la diarrea, ma sarebbe inutile per riequilibrare la flora intestinale. Gli antibiotici, infatti, uccidendo i probiotici, annullerebbero la loro capacità di modulare il microbioma. Per questa ragione essi dovrebbero essere presi solo dopo che la cura antibiotica è terminata. Ma è effettivamente così?
Un recente studio1 condotto da scienziati del Weizmann Institute of Science in Israele ha scoperto che l’utilizzo dei fermenti lattici dopo la cura antibiotica ritarda significativamente il riequilibrio della flora intestinale. Inoltre il ritorno del microbioma alla situazione pre-antibiotica è solo parziale.
In particolare i partecipanti allo studio hanno ricevuto un ciclo di antibiotici ad ampio spettro per una settimana. Essi sono poi stati divisi in 3 gruppi, che hanno ricevuto i seguenti trattamenti:
- nessun intervento dopo la cura antibiotica;
- somministrazione di un comune probiotico multi-ceppo;
- trapianto fecale, che prevede il prelievo di un campione delle proprie feci prima della cura antibiotica e il suo successivo “reimpianto” al termine della cura.
La scoperta sorprendente è stata che il gruppo che ha ricevuto il probiotico ha avuto la risposta più scarsa in termini di riequilibrio della flora intestinale. I soggetti, infatti, hanno impiegato più tempo per ripristinare il profilo microbico di partenza. Soprattutto, anche alla fine dello studio, dopo cinque mesi di monitoraggio, non ancora avevano raggiunto la salute intestinale pre-antibiotica. L’uso dei fermenti lattici dopo la cura antibiotica può quindi ostacolare il riequilibrio della flora intestinale.
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Antibiotico e fermenti lattici contemporaneamente
Gli studi condotti sulla relazione tra antibiotico e fermenti lattici hanno mostrato come essi siano efficaci per la prevenzione della diarrea. Tuttavia è importante assumere l’antibiotico e i fermenti lattici insieme, evitando di iniziare la somministrazione dei probiotici dopo aver concluso la cura antibiotica. A tal riguardo una meta-analisi2 fornisce alcune utili indicazioni sul loro utilizzo.
Innanzitutto lo studio evidenzia che quanto più è precoce la somministrazione dei probiotici, tanto è più è efficace la loro protezione contro la diarrea da antibiotici. In particolare i migliori risultati si ottengono iniziando la terapia probiotica entro i 2 giorni dall’assunzione degli antibiotici.
Inoltre lo studio ha mostrato che la somministrazione dei fermenti lattici per un periodo pari a quello della cura antibiotica è più efficace rispetto a quando si prolunga il loro utilizzo dopo la fine degli antibiotici (per i 7 giorni successivi).
Infine la ricerca evidenzia come un dosaggio quotidiano dei probiotici inferiore ai 10mld CFU sia più efficace rispetto a dosaggi superiori.
I fermenti lattici vanno quindi presi il prima possibile dall’inizio della terapia antibiotica, sospendendoli una volta che essa sia conclusa ed evitando dosaggi eccessivi.
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Fermenti lattici: prima o dopo gli antibiotici?
Spesso molti pazienti domandano se si debbano prendere i fermenti lattici prima o dopo gli antibiotici. Da un lato, infatti, si teme che, prendendoli prima, l’antibiotico possa annullarne l’effetto, eliminandoli insieme ai batteri patogeni. Dall’altro, invece, si ha paura che, prendendoli dopo, i probiotici non riescano ad evitare gli effetti collaterali degli antibiotici.
Purtroppo non ci sono studi specifici che chiariscano se sia meglio prendere i fermenti lattici prima o dopo gli antibiotici. Nelle stesse ricerche che hanno evidenziato la loro capacità di prevenire la diarrea, non è chiaro quale sia il momento della loro somministrazione rispetto all’antibiotico. Tuttavia abbiamo detto che la somministrazione precoce dei probiotici è efficace per prevenire la diarrea e che il loro uso post-antibiotico può invece ostacolare il riequilibrio della flora intestinale.
Tali evidenze indicano che l’efficacia dei fermenti lattici potrebbe dipendere dalla loro capacità di rafforzare preventivamente la flora intestinale. Essi sarebbero cioè più efficaci nel prevenire gli effetti collaterali degli antibiotici che non nel contrastarli, una volta comparsi. Ciò suggerisce indirettamente che i fermenti lattici vadano presi prima degli antibiotici.
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Quanta distanza tra antibiotico e fermenti lattici?
È consigliabile prendere i fermenti lattici circa 2 ore prima degli antibiotici. In alternativa puoi assumere i probiotici a colazione e l’antibiotico a pranzo. Nel caso in cui non riuscissi a prenderli 2 ore prima o dimenticassi di prenderli a colazione, non saltare la loro somministrazione. La costanza, infatti, è fondamentale per il successo della terapia probiotica.
LO SAPEVI CHE.. Il probiotico S. Boulardii può essere preso insieme all’antibiotico. Esso, infatti, è un lievito e non è quindi suscettibile all’azione battericida degli antibiotici. Attenzione però all’uso concomitante dei farmaci antimicotici, che invece ne provocherebbero l’eliminazione. |
Fermenti lattici migliori per antibiotico
Finora si è detto come i probiotici possano prevenire e limitare la diarrea associata all’uso degli antibiotici. Tuttavia l’analisi sistematica degli studi finora condotti ha mostrato come alcuni probiotici siano più efficaci di altri per l’AAD.
In sintesi i fermenti lattici migliori per gli antibiotici sono:
- Lactobacillus rhamnosus GG, somministrato quotidianamente al dosaggio di almeno 5 mld CFU;
- Saccharomyces boulardii CNCM I-745, preso quotidianamente, al dosaggio di almeno 5 mld CFU3;
- Yogurt arricchito con Lactobacillus casei DN114, L. bulgaricus e Streptococcus thermophilus, somministrato 1 volta al dì, al dosaggio ≥ 10 mld CFU4;
- Lactobacillus acidophilus CL1285 e L. casei, somministrato 1 volta al dì, al dosaggio ≥ 10 mld CFU5.
Va notato che, sebbene tutti probiotici appena menzionati abbiano mostrato di ridurre la diarrea da antibiotici, il Lactobacillus rhamnosus GG è il migliore fermento lattico per la diarrea, seguito da S Boulardii6 e, solo dopo, dalle altre miscele probiotiche.
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