mercoledì, Maggio 1, 2024
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Antibiotico e fermenti lattici

Generalmente i probiotici, impropriamente chiamati “fermenti lattici”, sono utilizzati per riequilibrare il microbiota intestinale dopo la terapia antibiotica. L’azione battericida e batteriostatica degli antibiotici, infatti, elimina indistintamente i batteri “buoni e cattivi”, riducendo la concentrazione e la diversità delle specie batteriche probiotiche, che albergano nel nostro intestino. Nella prassi clinica si consiglia quindi di assumere i fermenti lattici con l’antibiotico. Essi, infatti, dovrebbero riequilibrare le alterazioni del microbiota intestinale, rimpiazzando i “batteri buoni”, ridotti dal consumo degli antibiotici.

Antibiotico e fermenti lattici

Negli anni molti studi hanno mostrato come l’uso dei probiotici possa prevenire la diarrea associata all’uso di antibiotici (AAD). I fermenti lattici, infatti, sono ormai considerati un’insostituibile rimedio per gli effetti collaterali degli antibiotici. Tuttavia non sempre è chiaro quando prenderli.

Fermenti lattici dopo la cura antibiotica?

Generalmente si consiglia l’uso dei probiotici dopo aver concluso il ciclo di antibiotici o, nel caso in cui si utilizzino durante la terapia antibiotica, di proseguire la loro somministrazione. La ragione è che l’uso dei fermenti lattici durante la cura antibiotica servirebbe solo a prevenire la diarrea, ma sarebbe inutile per riequilibrare la flora intestinale. Gli antibiotici, infatti, uccidendo i probiotici, annullerebbero la loro capacità di modulare il microbioma. Per questa ragione essi dovrebbero essere presi solo dopo che la cura antibiotica è terminata. Ma è effettivamente così?

In realtà un recente studio[1] condotto da scienziati del Weizmann Institute of Science in Israele ha scoperto che l’utilizzo dei fermenti lattici dopo la cura antibiotica ritarda significativamente il riequilibrio del microbiota intestinale. Inoltre il ritorno del microbiota alla situazione pre-antibiotica è solo parziale.

In particolare i partecipanti allo studio hanno ricevuto un ciclo di antibiotici ad ampio spettro per una settimana. Essi sono poi stati divisi in 3 gruppi, che hanno ricevuto i seguenti trattamenti:

  1. nessun intervento dopo la cura antibiotica;
  2. somministrazione di un comune probiotico multi-ceppo;
  3. trapianto fecale, attraverso il prelievo di un campione delle proprie feci prima della cura antibiotica e il suo successivo “reimpianto” al termine della cura.

La scoperta sorprendente è stata che il gruppo che ha ricevuto il probiotico ha avuto la risposta più scarsa in termini di riequilibrio del microbiota intestinale. I soggetti, infatti, hanno impiegato più tempo per ripristinare il profilo microbico di partenza. Soprattutto, anche alla fine dello studio, dopo cinque mesi di monitoraggio, non ancora avevano raggiunto la salute intestinale pre-antibiotica. L’uso dei fermenti lattici dopo la cura antibiotica può quindi ostacolare il riequilibrio del microbiota intestinale.

Antibiotico e fermenti lattici contemporaneamente

Gli studi condotti sulla relazione tra antibiotico e fermenti lattici hanno mostrato come essi siano efficaci per la prevenzione della diarrea. Tuttavia è importante assumere l’antibiotico e i fermenti lattici insieme, evitando di iniziare la somministrazione dei probiotici dopo aver concluso la cura antibiotica. A tal riguardo una meta-analisi[2]fornisce alcune utili indicazioni sul loro utilizzo.

Innanzitutto lo studio evidenzia che quanto più è precoce la somministrazione dei probiotici, tanto è più è efficace la loro protezione contro la diarrea da antibiotici. In particolare i migliori risultati si ottengono iniziando la terapia probiotica entro i 2 giorni dall’assunzione degli antibiotici.

Inoltre lo studio ha mostrato che la somministrazione dei fermenti lattici per un periodo pari a quello della cura antibiotica è più efficace rispetto a quando si prolunga il loro utilizzo dopo la fine degli antibiotici (per i 7 giorni successivi).

Infine la ricerca evidenzia come un dosaggio quotidiano dei probiotici inferiore ai 10mld CFU sia più efficace rispetto a dosaggi superiori.

I fermenti lattici vanno quindi presi il prima possibile dall’inizio della terapia antibiotica, sospendendoli una volta che essa sia conclusa ed evitando dosaggi eccessivi.

Fermenti lattici: prima o dopo gli antibiotici?

Attualmente gli studi disponibili non chiariscono se sia meglio prendere i fermenti lattici prima o dopo gli antibiotici nell’arco della giornata. Nelle stesse ricerche che hanno evidenziato la loro capacità di prevenire la diarrea, non è chiaro quale sia il momento esatto della loro somministrazione rispetto all’antibiotico. Tuttavia è possibile che l’assunzione dei probiotici prima dell’antibiotico sia preferibile, dal momento che sembrerebbe che i fermenti lattici siano più efficaci nel prevenire gli effetti collaterali degli antibiotici che non nel contrastarli, una volta comparsi.

Quanta distanza tra antibiotico e fermenti lattici?

È consigliabile prendere i fermenti lattici circa 2 ore prima degli antibiotici. In alternativa è possibile assumere i probiotici a colazione e l’antibiotico a pranzo. Nel caso in cui non si riuscisse a prenderli 2 ore prima o nel caso in cui si dimenticasse di prenderli a colazione, è importante non saltare la loro somministrazione. La costanza, infatti, è fondamentale per il successo della terapia probiotica.

LO SAPEVI CHE..
Il probiotico S. Boulardii può essere preso insieme all’antibiotico. Esso, infatti, è un lievito e non è quindi sensibile all’azione battericida e/o batteriostatica degli antibiotici. Attenzione però all’uso concomitante dei farmaci antimicotici, che invece ne provocherebbero l’eliminazione.

Fermenti lattici migliori per l’antibiotico

Gli studi finora condotti hanno mostrato come alcuni probiotici siano più efficaci di altri per la diarrea da antibiotico. In particolare una meta-analisi ha mostrato che i fermenti lattici migliori per gli antibiotici sono[3]:

  • Lactobacillus rhamnosus GG, somministrato quotidianamente al dosaggio di almeno 5 mld CFU;
  • Saccharomyces boulardii CNCM I-745, preso quotidianamente, al dosaggio di almeno 5 mld CFU[4];
  • Yogurt arricchito con Lactobacillus casei DN114L. bulgaricus e Streptococcus thermophilus, somministrato 1 volta al dì, al dosaggio ≥ 10 mld CFU[5];
  • Lactobacillus acidophilus CL1285 e L. casei, somministrato 1 volta al dì, al dosaggio ≥ 10 mld CFU[6].

Va notato che, sebbene tutti probiotici appena menzionati abbiano mostrato di ridurre la diarrea da antibiotici, la meta-analisi[3]ha evidenziato che il Lactobacillus rhamnosus GG è il migliore fermento lattico per la diarrea, seguito da S Boulardii e, solo dopo, dalle altre miscele probiotiche.

Bibliografia
Prof. Enrico Ricci
Prof. Enrico Ricci
Responsabile Gastroenterologia e endoscopia digestiva Ospedali privati – Forlì - già Primario della Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva presso gli ospedali di Forlì e Cesena - già Presidente nazionale della Società Italiana di Endoscopia digestiva (SIED).

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